Az ELTE italianisztikai doktori programja filmklubot indított, amelyben az utóbbi évtizedek olasz filmművészetét a társadalom állapotainak regisztrációja szerint tekinti át. Elsőként Lina Wertmüller I basilischi (jelentése lehet "A basilicataiak", illetve "A gyíkok" is) című, 1963-as filmjét vetítették le, amelyről Giulio D'Angelo doktoranduszunk, zenetörténész osztja meg gondolatait.
Attraverso la visione di alcuni film è possibile ottenere un quadro attendibile e veritiero dell'Italia dal secondo dopoguerra ai grandi cambiamenti dovuti soprattutto all'avvento della televisione come medium di massa, alle grandi migrazioni, alle lotte operaie e per i diritti civili che prendono piede a partire dal '68. Nella storia del cinema la descrizione di detta società avviene con registri drammaturgici ed estetiche diverse ma le risultanze generali sono spesso alte, a volte altissime. La provincia italiana de I vitelloni di Fellini è certo diversa per condizione economica da quella de I basilischi di Lina Wertmüller ma tante sono le tracce comuni che caratterizzano il vivere di quelle comunità: maschilismo, un cattolicesimo sessuofobico e asfissiante, un fatalismo che prende anche i giovani, una borghesia gretta e conservatrice, un rapporto fra le classi arcaico e reazionario. L'istinto a scappare si scontra con le situazioni 'comode' dei vitelloni; chi realmente va via sono i contadini, i disperati, gli ultimi, alla ricerca di un futuro nelle fabbriche della Germania o del Nord italia. Gli ultimi, i meridionali costretti all'emigrazione sono ben raccontati da Visconti in Rocco e i suoi fratelli in maniera tragica e in maniera comica, ironica ancora una volta da Lina Wertmüller in Mimì metallurgico ferito nell'onore. Insomma, in quei decenni il cinema è cosa viva, presente, è cultura che pervade tutti gli strati sociali, racconta gli italiani agli italiani ma anche agli altri, agli stranieri. Proprio per questo spesso il racconto filmico di questo periodo è divertimento, emozione, godimento estetico ma anche straordinario saggio di storia sociale e di costume.
I basilischi
I basilischi è stato il primo film diretto da Lina Wertmüller; girato in due piccoli paesini a confine fra Puglia e Basilicata, Palazzo San Gervasio e Minervino Murge; il film uscì nelle sale nel 1963. Questa pellicola è considerata la ‘versione meridionale’ de I vitelloni di Federico Fellini. In effetti molte sono le similitudini: il racconto della provincia italiana attraverso la storia di giovani, l’utilizzo di una voce fuori campo, la condanna di una società sessuofoba e maschilista che ne I basilischi è enfatizzata dall’occhio femminile di Lina Wertmüller.
Il film è visibile integralmente su You tube:
https://www.youtube.com/watch?v=oO8lWbZR8Rc&list=PLaTnat5eVYhf77FeXa7go8EeAhS3YSe8I
C’è un’altra versione integrale meno bella ma con sottotitoli in italiano che può aiutare nella comprensione di alcuni termini dialettali
http://www.minervinoweb.it/webtv/i-basilischi/
Altri film di Lina Wertmüller, così come I vitelloni di Fellini, sono reperibili e disponibili al prestito presso la biblioteca dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest
Bibliografia minima:
Lina WERTMÜLLER Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore Mondadori 2012
Claudia CASCONE Il Sud di Lina Wertmüller Guida Editore 2006
Tiziana MASUCCI I chiari di Lina Edizioni Sabinae 2009
Giampiero BRUNETTA Cent’anni di cinema italiano 2 vol. Editori Laterza, 2010
Masolino D’AMICO La commedia all’italiana il Saggiatore 2008
Su internet:
http://it.wikipedia.org/wiki/I_basilischi
http://it.wikipedia.org/wiki/Lina_Wertm%C3%BCller
http://www.linawertmuller.com/