Nel primo semestre dell’anno accademico 2016/2017 ho avuto la possibilità di studiare per alcuni mesi a Torino e conoscere bene la città anche dal punto di vista gastronomico.
La cucina torinese e, in generale, anche quella piemontese, è elaborata e nobile, influenzata dalle esigenze raffinate del Regno Sabaudo e dalla cucina francese.
Quanto ai locali storici, Torino risulta essere la seconda città italiana ad averne di più. Entrando nei famosi caffè ottocenteschi, come Baratti&Milano, tra piatti di porcellana, specchi antichi ed elegantissimo, si possono assaggiare le principali specialità torinesi.
In Piazza della Consolata, di fronte all’omonima basilica, si trova il Bicerin, che prende il nome dalla bevanda tipica di Torino, a base di cioccolato, caffè e crema di latte. Il locale è piccolo e può capitare spesso di dover fare una lunga fila prima di entrare; ma ne vale la pena: il miglior bicerin della città lo fanno proprio là.
Torino è un importante centro europeo per la produzione del cioccolato. Anzi, è la capitale italiana del cioccolato puro, con rigide regole di preparazione, uniche in Italia, a livello artigianale. Alla fine del XVIII secolo nacque e fu introdotto proprio a Torino il sistema della vendita del cioccolato solido, che fino ad allora veniva consumato solo come bevanda calda. La città, nota nel mondo come Salotto d’Italia, è elegante e raffinata anche nella pasticceria e pralineria: il cioccolatino più famoso della città è il Gianduiotto, fatto con cioccolato gianduja (dal nome della maschera del Carnevale cittadino) e inventato dalla prestigiosa ditta Caffarel nel 1852.
Dal 2003 ogni anno a marzo ha luogo a Torino CioccolaTò, una specie di fiera del cioccolato.
Per quanto concerne i piatti tipici torinesi, tra le minestre è famosa la Zuppa di pane, con pane raffermo, brodo di gallina e porri a strati.
Tra i primi sono famosi gli agnolotti, fatti con ripieno di carne di manzo e di maiali, prosciutto, uova e vari altri ingredienti. Sono spesso serviti con tritato di carne e pomodoro o con ragù. Inoltre, sono da ricordare anche i tajarin (taglialette o tagliolini), gli gnocchi di patate alla bava (con una salsa di burro e formaggio fuso) e le lasagne.
Ma prima di tutto il piatto tipico torinese è la bagna cauda, a base di aglio, olio e acciughe. Tra i dessert, i più noti sono il Bunet (budino a forma di ciambella a base di amaretti, cioccolato, latte, zucchero e tuorlo d’uovo, rigorosamente cotto in formo a bagnomaria), la torta di Gianduia e lo zabaglione, crema a base di uova, zucchero e Marsala.
Secondo la classifica del sito web Guida Torino, tra i migliori ristoranti di cucina piemontese ci sono La Capannina, Solferino, il Monferrato, Il Porto di Savona, Tre Galline, Ristorante Consorzio.
Il Piemonte è la terra dei vini per eccellenza. Le quattro grandi aree di produzione di vini sono le Langhe, l’Astigiano, il Monferrato e le denominazioni del Nord. I vini più noti della regione sono il Barolo, il Barbaresco, la Barbera, la Bonarda, il Nebbiolo, il Moscato d’Asti, Erbaluce, Passito, la Freisa. Ma non finiscono qui!
Torino è la capitale italiana dell’aperitivo. Fu inventato nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano che allora sotto i portici di Piazza Castello creò il vermouth, che divenne l’aperitivo della città. L’aperitivo si consuma verso l’ora di cena (per questo si chiama anche apericena). Tra i migliori posti per fare un aperitivo ci sono la Beerba, la Casa Manitù e l’Ambharabar. Chi avesse voglia di abbinare un giro turistico con l’apericena, può provare il Ristocolor o il Gustotram, tram storici su cui fare un aperitivo girando per le vie della città.
Torino è una città multietnica, come testimonia anche la gastronomia. Sono, infatti, numerosi, tra l’altro, i ristoranti cinesi, indiani, spagnoli e di altri paesi.
Se si cerca un posto particolare, un po’ diverso dal solito, si possono provare il MiaGola Caffè, primo bar con i gatti in Italia molto amato dai giovani, e Les Arcades, locale nel cuore di Torino in cui si prepara il Tamango, famoso cocktail “allucinogeno” della città.
Adél Pujcsek